mercoledì 23 luglio 2008


RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO INVIATOCI DAL CAMERATA RAFFAELE BRUNO IMPEGNATO IN PRIMA LINEA NELLE LOTTE PER IL NOSTRO TERRITORIO E IL SUD ITALIA. LA NOSTRA COLLABORAZIONE COL MIS CON RAUTI CONTINUERA' PER IL BENE DELLA NOSTRA GENTE.

DENUNCIA DELL’ASSOCIAZIONE VENTO DEL SUD

IL MEZZOGIORNO DISCARICA ABUSIVA DELL’ITALIA RICCA E INDUSTRIALIZZATA!

di Raffaele Bruno

Uno degli scandali che ha penalizzato il Mezzogiorno e di cui nessuno ne parla è quello dello scarico di tonnellate di rifiuti tossici e nocivi da parte del Nord Italia in Campania e in altre regioni del Sud. Già nella relazione al Parlamento fatta nel 2002 dal Ministro dell’Interno, si parlava di un passaggio dalla raccolta dei rifiuti ad un patto imprenditoriale con alcuni addetti ai lavori, finalizzato all’esercizio di un controllo totale sull’intero ciclo dei rifiuti illegali da parte della malavita organizzata. Le regioni con i maggiori reati ambientali in Italia sono in ordine, la Campania, la Sicilia, la Calabria e la Puglia. Lo stesso elenco di quando si parla dei territori con i maggiori sodalizi criminali. Ma la regione che ha subito un vero e proprio disastro ecologico senza precedenti è la Campania, non solo e non tanto per la emergenza dei rifiuti appena conclusasi, ma per il fatto che tra il fiume Garigliano e il lago Patria, in particolare, tra la provincia di Napoli e Caserta e tra i Comuni di Grazzanise, Cancello Arnone, Santa Maria La Fossa, Castelvolturno, Casal di Principe – quasi trecento chilometri di estensione – e nel perimetro napoletano di Giugliano, Qualiano, Villaricca, Nola, Acerra e Marigliano, secondo rapporti delle Cammissioni Parlamentari Ambientali e delle Ecomafie, dei rapporti dei Carabinieri dei Nas e della Guardia di Finanza, queste zone sopraccitate sarebbero per trent’anni state trasformate nelle discariche tossiche e nocive dell’Italia ricca e industrializzata. E la parte più consistente dei traffici di rifiuti tossici ha un vettore unico: nord – sud. Dalla fine degli anni ’90 diciottomila tonnellate di rifiuti tossici partiti da Brescia sono stati smaltiti tra Napoli e Caserta e un milione di tonnellate, in otto anni, sono tutte finite soltante nel Comune di Santa Maria Capua Vetere. Dal Nord i rifiuti trattati negli impianti di Milano, Pavia e Pisa venivano spediti in Campania regolarmente per decenni. Questi dati sono stati resi noti congiuntamente dalla Procura di Napoli e quella di Santa Maria Capua Vetere, grazie alle indagini coordinate dal pubblico ministero Donato Ceglie, in collaborazione con decine di magistrati impegnati in questo campo. Quest’ultimo magistrato ha anche scoperto che in tre mesi oltre seimilacinquecento tonnellate di rifiuti tossici dalla Lombardia sono giunte nelle terre del Comune di Trentola Ducenta, vicino a Caserta. Nel giuglianese, invece, è stata scoperta una cava dimessa completamente ricolma di rifiuti. La stima della quantità sversata corrisponde a circa ventottomila tir. Una massa rappresentabile, immaginando una fila di camion, uno appoggiato al paraurti dell’altro, che va da Caserta fino a Milano. Ci sono anche i toner delle stampanti ad ammorbare la terra e l’aria, come scoperto dall’operazione “Madre Terra” del 2006, sempre coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Tra i Comuni di Villa Literno, Castel Volturno e San Tammaro, nel casertano, tonnellate di toner delle stampanti d’ufficio provenienti dalla Toscana e dalla Lombardia venivano sversati di notte da camion che ufficialmente trasportavano compost, un tipo di concime.

Le campagne del napoletano e del casertano sono divenuti mappamondi della munnezza, cartine di tornasole della produzione industriale italiana. Visitando discariche e cave campane è possibile vedere il destino di interi decenni di prodotti industriali che dal nord sono arrivati in Campania quasi impunemente. Un enorme affare interamente gestito dai vari clan camorristici, spesso in combutta con politici corrotti, che ha fatto sì che in queste terre i tumori siano aumentati del 300%, così come le leucemie nei bambini, le malattie alla tiroide, alle vie respiratorie ed allergie gravi.

Ecco perché mi arrabbio quando alcune regioni del Nord, che per decenni hanno scaricato le loro scorie tossiche e nocive nei nostri terreni agricoli, oggi per prendersi qualche camion di nostri rifiuti, in un momento di drammatica emergenza causata da una classe dirigente inetta, hanno fatto capricci e storie. Così pure mi arrabbio quando la Lega Nord di Bossi dice che a pagare il danno di immagine che la Campania ha provocato all’Italia per l’emergenza rifiuti deve essere (per centocinquanta milioni di euro) la regione Campania e quindi i cittadini campani. Tutto ciò è assurdo. E’ ora, perciòche qualcuno pensi seriamente di risarcire la Campania e il Mezzogiorno per tutti i torti subiti e che Bassolino e Iervolino, i massimi responsabili del disastro provocato dalla crisi dei rifiuti, si dimettano immediatamente e in Campania si volti pagina.

Raffaele Bruno

(Presidente dell’Associazione Vento del Sud)

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