giovedì 16 dicembre 2010


Forza Nuova: L'ultima speranza per l'Italia
di Nicola Cospito

Il convegno nazionale di Forza Nuova, svoltosi sabato 11 dicembre 2010 a Roma, ha mostrato nei fatti, sia per la capacità di mobilitazione, sia per lo spessore degli interventi, sia per la presenza di esponenti di diversi movimenti politici affini, come il Movimento guidato da Roberto Fiore si avvii a passi veloci a diventare il punto di riferimento per tutti i militanti e i gruppi nazional popolari sparsi sulla penisola. Sarà dunque Forza Nuova ad indicare i traguardi immediati e futuri che l'area antagonista, quella impermeabile ad ogni forma di compromesso, dovrà perseguire nei prossimi mesi, ma, anche dopo la votazione di oggi in Parlamento, già a partire dalle prossime settimane.
Quanto è emerso in modo chiaro dal convegno intitolato L'ultima speranza per l'Italia è che Forza Nuova si candida come unico movimento di opposizione totale non solo al sistema liberaldemocratico, prigioniero di un turbocapitalismo che non produce nè ricchezza nè occupazione, ma anche al governo del centrodestra ormai azzoppato e responsabile di non sapere offrire alcuna soluzione ai tanti problemi del paese, a partire da quello della crescente disoccupazione giovanile che ha ormai raggiunto il triste traguardo del 30 %.
Introdotti dal segretario regionale del Lazio Gianguido Saletnich e da Alessandra Benignetti, davanti ad una platea costituita prevalentemente di giovani, gli oratori che si sono susseguiti sul podio hanno toccato i principali temi della politica italiana, evidenziando lo stile particolare che contraddistingue il movimento forzanovista. Forza Nuova, pur confrontandosi con temi sociali quali la riforma dell'università, l'emergenza abitativa, lo scardinamento della scuola pubblica, la sicurezza, l'immigrazione, la fatiscenza della sanità, la precarizzazione del lavoro a tutti i livelli e la nascita delle nuove schiavitù, o con temi politici come, la mafia, la disarticolazione dell'unità nazionale, la crisi di un sistema che non riesce più ad esprimere un'autentica rappresentanza e che allontana la gente dalla politica che appare sempre più come un affare di pochi, lo fa, dicevamo, senza perdere di vista l'alto profilo morale che deve contraddistinguere la battaglia per la rinascita nazionale.
Se la politica viene vista da qualcuno come "arte del possibile", per FN, ha acutamente osservato Marzio Gozzoli, nel suo intervento, parafrasando Josè Antonio Primo De Rivera, a prevalere è la mistica dell'irrinunciabile, vale a dire il rifiuto di ogni compromesso e di tutto ciò che può inquinare valori e programmi ritenuti inalienabili.
Tema questo sul quale ha bene insistito Giuseppe Bonanno Conti di Catania e che ha trovato concorde anche Nicola Cospito, del MNP, che ha sottolineato la necessità di una opposizione sia ideologica che programmatica, volta a mobilitare al fianco di Forza Nuova sempre più vasti settori dell'opinione pubblica che, accantonato l'astensionismo, devono riconoscere nel movimento forzanovista la propria voce e la propria spada.
A tale proposito molto suggestivo il messaggio inviato da Rutilio Sermonti ai convenuti.
Sermonti non ha voluti lasciare dubbi e, nella prospettiva di elezioni anticipate ha detto: "In proposito, ritengo debba farsi agli elettori nostri simpatizzanti un discorso semplicissimo. Vi è una sola alternativa coerente ai nostri principi: astenersi ovvero votare e far votare FN. Poniamo che il nostro sforzo propagandistico possa spostare centomila voti (o non-voti). Centomila astensioni in più, su parecchi milioni variamente motivati ( dalla nausea alla pigrizia e al disinteresse), non hanno alcun effetto. Centomila voti in più alle liste "pulite" di FN avrebbero invece un apprezzabile significato di incoraggiamento, oltre ad aumentare la possibilità di presenza di elementi sicuri nei consessi amministrativi, e quindi di far udire la nostra voce fuori del coro. Per chi -come si deve- punta ai risultati e non agli sfoghi isterici, non possono esservi dubbi. Le apodittiche "posizioni di principio" sono roba da salotti culturali, non da trincea."
Nel Convegno Forza Nuova ha mostrato di essere ben radicata tra gli studenti - tante sono state le scuole occupate dai giovani di Lotta Studentesca in segno di protesta contro i tagli alla scuola e la riforma universitaria - esaustiva la relazione su questo tema del giovane universitario Francesco Mangiaracina di Massa e così pure sensibile alle tematiche locali. In questo senso, di grande significato l'intervento di Luigi Marcolongo, consigliere comunale di Atessa (CH) che ha sottolineato il crescente impegno del movimento anche nelle piccole cittadine. Sul tema della mafia, una relazione davvero interessante e dettagliata è stata svolta dal Professor Giuseppe Provenzale di Palermo che ha saputo evidenziare i legami micidiali che uniscono le cosche agli ambienti politici siciliani e nazionali, mentre l'avv. Gianni Correggiari, ha sottolineato l'incidenza di Forza Nuova su temi dottrinari quali il sistema democratico mallevadore del capitalismo e politici come la lotta contro la privatizzazione dell'acqua.
La riunione è stata chiusa dal segretario nazionale Roberto Fiore che ha illustrato i principali obiettivi del Movimento, sottolineando la necessità di raggiungere i medesimi traguardi che altri movimenti nazionali affini hanno raggiunto in Europa e ha annunciato, tra l'entusiasmo generale, la marcia che Forza Nuova terrà sabato prossimo, il 18 dicembre, a Casal di Principe per riaffermare la volontà del movimento di fare quanto lo Stato liberale non fa: riconquistare la sovranità del territorio e dare speranza ai cittadini campani di un futuro libero dalla camorra.

Forza Nuova, per finire, mira a costruire una catena d'acciaio i cui anelli devono essere tutte le comunità militanti sparse sul territorio nazionale. Per questo resta in primo piano l'invito a tutti ad aderire al patto operativo siglato da FN e MNP. Questo patto sta segnando, finalmente, l'uscita allo scoperto di una Forza dalle grandi potenzialità, una Forza in cui ogni sincero militante nazional popolare non potrà non trovare il suo posto di combattimento.

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