venerdì 29 agosto 2008


PER SALVARE IL MEZZOGIORNO DALLA CATASTROFE!

Sull’argomento il Presidente di Vento del Sud Raffaele Bruno ha dichiarato: “Creare il piu’ grande mercato comune del mondo è il Progetto proposto da Vento del Sud da diversi anni ai vari governi che si sono succeduti in Italia per salvare il Mezzogiorno d’Italia e meglio difendersi dalla globalizzazione. Un’area di libero scambio che si estenda dalla Scandinavia al Marocco, dall’Islanda alla Siria, coinvolgendo 600-800 milioni di consumatori e riguardando in sostanza ogni tipo di bene, con il fine di migliorare non soltanto i rapporti commerciali tra Ue e Paesi mediterranei, ma anche le cosiddette relazioni Sud-Sud, in modo da favorire e rafforzare uno sviluppo armonico di tutta la regione meridionale del Mediterraneo. Il Mercato comune, a aprere di Vento del Sud, dovrebbe essere esteso anche ai quattro Paesi europei con cui l’Ue ha gia’ stabilito un’associazione di libero scambio (l’Efta, che coinvolge Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera). Finora l’eliminazione delle tariffe doganali ha riguardato i beni industriali (non ci sono piu’ tariffe per i beni diretti dai partner mediterranei all’Unione europea e sono in via di smantellamento quelli che vanno nella direzione opposta), ma si potrebbe puntare ad una graduale, reciproca e, se possibile, piena liberalizzazione del commercio di prodotti agricoli. Si deve puntare inoltre a liberalizzare il mercato dei servizi e a consentire il diritto allo stabilimento delle aziende dei vari Paesi dell’area in qualunque altro stato partner. Le relazioni economiche tra paesi mediterranei e Unione europea sono gia’ comunque abbastanza sviluppate visto che i 25 coprono il 50% del commercio dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Da Bruxelles provengono inoltre la gran parte degli investimenti stranieri diretti verso l’area (il 36% del totale), oltre che la gran parte dei finanziamenti, con circa 3 miliardi di euro all’anno in donazioni e prestiti. Gli scambi tra gli stati della sponda meridionale rappresentano soltanto il 15% del commercio complessivo della regione, la percentuale piu’ bassa tra tutte le aree del mondo con un’estensione simili.In Italia, purtroppo, si continuano a proporre formule di assistenzialismo e di operazioni clientelari per salvaguardare la casta dei politici di regime e i loro interessi, affossando sempre di più le regioni meridionali, mentre noi proponiamo un Progetto serio che può rappresentare una soluzione innovativa e risolutiva per il Sud. Il nostro obiettivo è quello di realizzare un Mercato Unico del Mediterraneo per salvare il Mezzogiorno, alternativo o complementare a quello europeo. Guardiamo quindi ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, poiché solo attraverso una sorta di collaborazione tra le immense materie prime che potrebbero essere ricavate dai Paesi Mediterranei e le nostre tecniche di lavorazione potremmo realizzare nuove opportunità di lavoro e di sviluppo concreto per il Mezzogiorno, affamato di lavoro e sviluppo. Per dare concretezza al progetto ci batteremo, quindi, affinché nel Mezzogiorno siano realizzate tutte le infrastrutture necessarie a favorire un ponte preferenziale tra il Sud d’Italia e i loro Paesi e chiediamo al governo Berlusconi di promuovere una Conferenza di mercato delle regioni del Sud con tutta l’area dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”.
Napoli, agosto 2008
L’Addetto Stampa di Vento del Sud

Nessun commento: