Ieri, 27 dicembre 2007, Romano Prodi ha tenuto una "conferenza stampa" per "illustrare le cose fatte" e per "anticipare le cose che farà".

E dire che ci sarebbe il modo di salvare la "capra" (Dini) e i "cavoli" (le sinistre pacifinte): basterebbe annunciare la chiusura delle 113 basi USA in Italia e decidere il ritiro dei 10.000 soldati italiani inviati all'estero in "missione di pace". Risparmieremmo una montagna di soldi, soldi utili per risolvere i nostri problemi economici e sociali.
Facile a dirsi, ma difficile da farsi. Ci sarebbero delle "difficoltà oggettive", sulle quali sorvolo in questa sede. Perché ci sono, soprattutto, delle "difficoltà soggettive". Ma ve lo immaginate lo "omuncolo Prodi", ve li immaginate questi ridicoli politicanti, ve la immaginate questa sinistra da burletta decidere e disporre la chiusura delle 113 basi USA dislocate in Italia? Decidere ed ordinare il ritiro dei 10.000 soldati italiani inviati all'estero in "missione umanitaria" a fare da supporto alle avventure belliciste degli USA? Roba da fare accapponare la pelle. Anche perché gli omuncoli che gestiscono la "colonia Italya" dal 1945 ai nostri giorni ci hanno sempre descritto gli Yankees come dei "liberatori". E noi, liberati, in obbligo morale di "ripudiare la guerra" per conto dell'Italia (articolo 11 della Costituzione, ci rammenta il nostro Napolitano) ma obbligati a fare gli

Ci vorrebbero altre intelligenze, altre volontà, altre spine dorsali. Non ci sono. E. allora, meglio tenersi le 113 basi USA in Italia, meglio tenere i nostri soldati all'estero in "missione di pace". E, allora, avanti con Prodi che promette e non mantiene; con Dini che minaccia ma non stacca la spina; con i sinistri che si dicono scontenti, ma, insomma, tra "sinistra di governo" e "sinistra di opposizione", hanno scelto per la "sinistra della mangiatoia". E pazienza se l'Italia marcisce. Del resto, chi se ne fotte dell'Italia?
Antonino Amato
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